Non possiamo definirci esattamente dei dilettanti nel mondo della bici.
Lorenzo è stato professionista di BMX e in due abbiamo trascorso tutta la vita tra gare su strada, di downhill, enduro e nelle varie discipline che abbiamo praticato con passione per tanti anni.
Eppure, il mondo della bici è talmente vasto che esiste sempre qualcosa in cui si è dei dilettanti. E’ stato questo per noi il caso al Tuscany Trail, il primo trail gravel unsupported in cui ci siamo cimentati alla fine dello scorso mese di maggio.
Abbiamo già diverse esperienze di viaggio in bici ma ci siamo ritrovati per la prima volta ad affrontare una prova su sterrato in più giorni in condizioni di totale autonomia.
Siamo partiti con un’attrezzatura che si è rivelata inadeguata ad affrontare una primavera particolarmente inclemente e variabile.
Anche la nostra preparazione ci ha sì consentito di portare a termine la prova ma con un certo impegno e con una certa difficoltà.
La sensazione che abbiamo avuto è stata dunque quella di trovarci ad affrontare un’esperienza nuova, come si dice, “fuori dalla nostra zona di comfort”.
Per quanto non siamo degli amanti di questa espressione, di cui si fa largo abuso di recente, è vero che il bello della bici è la sua capacità di metterci sempre alla prova.
Tutto è relativo, e quello che per qualcuno può essere una passeggiata per altri diventa già una sfida. Basta poco per ritrovarsi nei panni del completo principiante quando si parla di bici.
Basta decidere, ad esempio, di cambiare le proprie abitudini di mobilità decidendo di riesumare dal fondo del garage quella vecchia bici che tutti abbiamo nascosta da qualche parte per introdurre un cambiamento benefico nelle nostre giornate.
Ecco, la bellezza di questo atteggiamento mentale è proprio quello di ritrovarsi a vivere un’esperienza da dilettanti, guardando ogni cosa con occhio nuovo.
Al Tuscany Trail abbiamo visto persone molto meno preparate di noi, con attrezzature improbabili ed andature che ci hanno fatto dubitare che avessero piena contezza di quanto si apprestavano ad affrontare.
Ma del resto, come dice Lorenzo: “Che gusto c’è ad affrontare qualcosa per cui si è perfettamente preparati?”. Ecco, con questo non vogliamo incitarvi a lanciarvi in imprese al di sopra delle vostre possibilità, ma dirvi che con un minimo di buon senso una bici diventa un mezzo meraviglioso per uscire dal quotidiano protetto e prevedibile che viviamo ogni giorno e ritrovare il senso di avventura e anche, perché no, di incertezza che ci apre al nuovo.
Quello che ci portiamo a casa da questa esperienza, fatta di paesaggi meravigliosi, strade bianche, salite mortali, discese infinite e fatica, è dunque questo insegnamento.
Per fare qualcosa non dovete essere perfetti. Per iniziare qualcosa non dovete conoscere tutto. Quante persone incontriamo che ci dicono “mi piacerebbe andare in bici, ma…”.
Ma non sono preparato.
Non ho l’attrezzatura giusta.
Non conosco le strade.
Non mi sento sicuro.
Non importa. Iniziate.
Basta poco per scoprire quante cose la bici vi può regalare. Quanto benessere, quanto tempo, quanta salute, quanta gioia.
Non possiamo dirvelo noi. Dovete provare.
Non fa niente se siete dei principianti. Tutti lo siamo.
E Clorofilla è nata proprio per questo. E’ nata per esserci quando non sapete come fare. Per darvi una mano per quello che non avete previsto, perchè siete dei principianti. Per rassicurarvi sul fatto che in qualche modo a casa vi faremo tornare.